lunedì 15 luglio 2013

Nuove priorità: salute e felicità VS lavoro e ricchezza



Il 31 luglio è il mio ultimo giorno di lavoro.
Mi sono decisa in una giornata di maggio, triste e piovosa.
Lo so, in questi ultimi 3 anni non ho fatto altro che lasciare e riprendere il mio lavoro, come un fidanzato amato e odiato al tempo stesso che mi manca quando non c'è e che detesto quando c'è.
Alla fine ha prevalso, come sempre, l'istinto materno.
Il prossimo Settembre Matteo frequenterà la scuola elementare e non volevo che frequentasse a tempo pieno.
Voglio occuparmi personalmente dell'istruzione di Matteo. Se avessi altri figli avrei optato per l'home schooling ma, visto che è figlio unico ho deciso per il modulo con 2 rientri settimanali.
Anche se so che la socializzazione c'è a prescindere dalla scuola, immagino che un figlio unico muoia di solitudine senza frequentare quotidianamente i compagni.
La scuola, seppur molto lacunosa dal punto di vista didattico, è pur sempre una palestra di vita sotto tutti gli altri punti di vista.
Non posso stare senza lavorare. Purtoppo con uno stipendio solo non riusciamo ad andare avanti. Tanto più adesso che il mio compagno è in cassa integrazione. Cercherò un nuovo part time, magari più vicino a casa mia in modo da non dover impiegare 2 ore per raggiungere il luogo di lavoro.
Non importa cosa farò.
Quello che voglio dire è che non ho pretese e nessuna ambizione.
Eh si, fare la pedagogista mi piace davvero tanto. Adoro il contatto con i bambini e mi piace poter programmare per loro attività ludico-didattiche, mi piace aiutare le maestre e mi piace la vita della scuola.
Magari tornerò, quando Matteo sarà un pò più grande, ma per ora no. Non voglio togliere tempo a lui ed alla sua istruzione.
Mi arrangerò e sono sicura che riuscirò presto a trovare qualcos'altro.
Non mi spaventa "la crisi" nè la situazione assolutamente incerta.
Sono appena guarita dalla polmonite che ha colpito prima mio figlio e poi anche me e vedo le priorità in maniera diversa.
Non si mangia con le priorità ma Incentiverò scambi e baratti, aumenterò l'autoproduzione e cercherò un nuovo part time.
Auguratemi in bocca al lupo.





8 commenti:

  1. in bocca al lupo! non ti pentirai di niente, davvero. te lo dice una insegnante che ha scelto la verticalizzazione, metà stipendio e metà contributi, ma alla fine la vita è qui e ora, con le mie bambine che hanno bisogno di affetto e compagnia:)
    katia

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