venerdì 8 giugno 2012

Il downshifting e la crisi



Voglio ringraziare tutti quelli che passano di qui. Anche gli amici che leggono dalla Cina.
Siamo tanti e, molto probabilmente diventeremo sempre di più.
Molti di voi mi scrivono chiedendo in quale modo sia possibile risparmiare.
Mi descrivono le loro vite e la loro sfiducia.
Perchè, purtoppo, questo momento storico, in Italia, è davvero pessimo.
Ci ritroviamo a non avere più certezze, noi, che eravamo bambini cresciuti negli anni 70 e 80, in pieno boom economico, incapaci di qualunque sacrificio, col mito del posto fisso, oggi, ci ritroviamo con un pugno di mosche.
E anche chi il posto fisso ce l'ha, si ritrova cassintegrato...oppure vede con sgomento, toccare l'articolo 18.
Ma non parliamo di politica va. Anche se ci sarebbe tanto da dire.
Insomma, viviamo nell'incertezza del futuro.
Il nostro portafogli è semivuoto e ci troviamo a rinunciare a quei piccoli capricci a cui eravamo abituati: Andare al cinema, a cena fuori, a far week end fuori porta, è diventato un lusso mentre prima era una consuetudine.
E ora che fare?

Il downshifting è una scelta. La crisi no.
Il downshifting è una filosofia di vita, non un sacrificio.


Chi è vittima della crisi e stenta ad arrivare a fine mese compie delle rinunce, spesso dolorose, soprattutto in materiadi shopping. Chi pratica downshifting non rinuncia...rifiuta, ricicla, riusa e recupera.

Detto questo, il cambiamento è interiore, bisogna incanalare quel senso di impotenza e frustrazione e non pensare a ciò che non si riesce più ad avere ma concentrarsi su ciò che si ha e cominciare a farlo valere.
Non è facile. lo so. Ho impiegato 6 mesi a capire che la felicità non era in quelle scarpe che tanto desideravo, o mella vacanza che non potevo permettermi.

Ecco i primi consigli:

1) LIBERATEVI DEL SUPERFLUO, aprite armadi, cassetti, cantine. Si chiama decluttering e ne abbiamo parlato a lungo qui e qui . Fate una cernita di quello che vi occorre davvero secondo la regola che tutto ciò che non indossate da 2 anni non va rimesso nell'armadio. Tirate fuori tutto. Siate molto onesti con voi stessi e non barate. Lo so che penserete "ma mi può servire...ci sono affezionato..." sono solo scuse. Senza ripensamenti. Non rimettetelo nell'armadio. Non vi servirà e affezionarsi agli oggetti non serve a niente.

2) BARATTATE, per liberarsi dalla frenesia dello shopping non bisogna non acquistare più ma cambiare il modo di avere le cose. Non è un segreto che io facevo le prove di "disintossicazione dallo shopping" andando nei centri commerciali e uscendone senza aver comprato niente!
E dunque, che voi organizziate uno swap party oppure andiate in un mercatino del baratto, che vi rivolgiate a facebook o ai siti specializzati: barattate!

3) LA SPESA CHE NON PESA, spendo meno di 200 euro al mese per la spesa alimentare della mia famiglia (noi siamo 3 persone) e lo faccio grazie all'autorpoduzione, all'orto in terrazzo e ad una spesa consapevole, a km zero, senza cibi precotti, preconfezionati e imballati. solo cibi freschi.

4) PICCOLI PASSI viene da sè che una vita più semplice non per tutti vuol dire "vita felice" non pretendiamo troppo da noi stessi e cerchiamo di capire in che modo sia possibile per noi sbarcare il lunario senza ulteriori sacrifici. Qualcuno mi raccontava che è un peso non poter più acquistare il gratta e vinci ogni mattina, qualcun'altro non riesce a rinunciare alla colazione al bar.
C'è chi si indebita per avere l'ultimo gadget tecnologico...ecco. Questo è il risultato di una società malata che predilige l'avere all'essere.
Il cambiamento avviene piano piano.

Mariaelena aka yummy


11 commenti:

  1. Ciao ti seguo da un po', insieme a minimo., minamal italy e tascabile. Siete straordinariamente "contagiose". Bello questo post, onesto e soprattutto utile.
    Un abbraccio e un buon fine settimana ;D!

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  • Mi piace questo post...è fondamentale chiarire il punto del cambiamento interiore...la decrescita è una scelta e non un sacrificio!
    Sono d'accordo...ci vuole un gran lavoro interiore anche perchè alcuni meccanismi sono talmente radicati che bisogna essere davvero consapevoli per abbandonarli.
    Come sempre grazie per lo spunto di riflessione!

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    1. grazie a te, è effettivamente importante chiarire questo punto. Scelta non è uguale a sacrificio!

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